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in Civile da
Ho bisogno di un parere su cosa fare e come gestire la mia situazione con un avvocato a seguito di un incarico non pienamente eseguito.
Ho commissionato e interamente saldato un parere pro veritate su una complessa vicenda successoria, versando un compenso forfettario in anticipo.
L'incarico prevedeva espressamente l'analisi approfondita della documentazione probatoria da me fornita (estratti conto, referti medici, comunicazioni), lavoro dei precedenti avvocati, risposte della controparte, eccettera.
Era un passaggio indispensabile per ripartire con cognizione di causa, fare il punto della situazione e decidere i prossimi passi. Ovviamente la mole di documentazione era stata comunicata in fase di preventivo.
Purtroppo il parere ricevuto si è rivelato di utilità limitata, in quanto gran parte del testo è occupata da descrizioni ampie e astratte di principi giuridici e sentenze, una sorta di esercizio di stile didascalico del diritto.
L'impressione e' che, nonostante avessi chiesto all'avvocato di darmi la sua valutazione e di rifare da zero il punto della situazione, abbia preso le ultime comunicazioni dei miei precedenti avvocati e le abbia dato in pasto all'intelligenza artificiale, saltando a pie pari la documentazione.
A causa della sua eccessiva ampiezza e scarsa applicazione pratica, ho il forte sospetto che il parere sia stato redatto in larga parte tramite l'ausilio di strumenti di intelligenza artificiale per la generazione di testo giuridico standardizzato, senza l'analisi umana e personalizzata dovuta.
Sono presenti anche diverse "allucinazioni" caratterestiche dell' AI ed errori classici come il ritenere che non esistessero documenti probatori quando in realta erano stati consegnati o l'affermare che sarebbe utile visionare particolari documenti, ma io quei documenti li avevo forniti.
Manca completamente l'analisi che colleghi i principi di legge ai fatti concreti e ai documenti forniti (ad esempio, non c'è l'analisi incrociata tra le date dei prelievi bancari e i referti sanitari), non vengono mai citate date e fatti ne riferimenti ai documenti stessi, non vengono neppure identificati gli illeciti potenzialmente riscontrabili o perseguibili.
Solo una enorme distesa di supposizioni teoriche astratte che potrebbero andare bene per ogni situazione. Inoltre non sono state fornite indicazioni chiare su costi, tempi e la perseguibilità concreta delle possibili azioni.
A seguito della ricezione del parere incompleto, ho inviato all'avvocato una mail cortese chiedendo integrazioni puntuali sui punti mancanti (analisi dei documenti e indicazioni operative).
A distanza di oltre una settimana, la mia richiesta di chiarimento e di applicare ai fatti reali le teorie astratte del parere redatto su un servizio già pagato è stata completamente ignorata.
Oltre ovviamente all'esborso economico importante, quello che mi fa' piu male e' la violazione del rapporto di fiducia, per me e' una quesione veramente importante, ho speso mesi a prepararmi, mettere soldi da parte, energie, raccogliere le idee e preparare la documentazione, ordinandola e indicizzandola.
Mi serviva veramente tanto un avvocato di fiducia che prendesse il mio caso e mi dicesse in franchezza a che punto si era e cosa si poteva fare.
Invece mi sono ritrovato 15 pagine di pdf scritte da chatgpt (o similiari) oltretutto male, allucinate, sbagliate nelle affermazioni e non collegate alla realta della documentazione allegata.

Non so cosa fare e non posso permettermi un ulteriore spesa di quel tipo.

1 Risposta

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fa da

Quando si commissiona un parere pro veritate, specialmente uno così complesso e basato su un'analisi documentale specifica, l'obbligazione dell'avvocato non è quella generica di "fare il possibile". L'incarico era analizzare quei documenti e darti una rotta. Un parere che ignora i fatti e i documenti, come quello che descrivi, non è un parere "opinabile" o "sbagliato" (che pure può succedere), ma è un parere diverso da quello che hai commissionato. È come chiedere un'analisi del sangue e ricevere una lezione teorica di biologia. Se la prestazione è talmente negligente da risultare totalmente inutile allo scopo per cui è stata pagata, l'inadempimento è grave e può mettere in discussione il diritto al compenso, fino a giustificare la richiesta di restituzione di quanto già versato.

Riguardo al sospetto sull'uso dell'intelligenza artificiale, eviterei di accusarlo di come ha lavorato (se con l'IA o meno), ma sull'effetto del suo lavoro. Che l'abbia scritto lui a mano o un'IA, il risultato che descrivi è professionalmente inaccettabile. Le "allucinazioni" e gli errori fattuali (come il non vedere documenti che gli hai dato) sono la prova oggettiva dell'incuria, della mancanza di revisione e della palese violazione del dovere di diligenza e competenza. È questo che conta. Peraltro, al di là delle normative specifiche sull'uso dell'IA negli studi legali, che sono in piena evoluzione, il principio fondamentale è che l'avvocato deve garantire trasparenza sull'uso di certi strumenti e, soprattutto, rimane l'unico responsabile della correttezza, della competenza e dell'analisi umana e critica che mette nel parere. Non può "copincollare" un risultato automatico e non revisionato.

Dato che la mail cortese non ha funzionato, devi passare a una comunicazione formale, una PEC o una Raccomandata A/R. Non per "fare la guerra", ma per mettere un punto fermo e tutelarti. Scriverei che, ricevuto il parere in data X, pur apprezzando "l'approfondimento dottrinale", questo si rivela purtroppo di nessuna utilità pratica per le finalità dell'incarico. Fagli un elenco puntuale oggettivo delle mancanze: manca l'analisi dei documenti X e Y (che erano il cuore dell'incarico), manca l'incrocio tra i referti medici e i prelievi, si afferma erroneamente che mancano prove invece fornite, manca del tutto l'identificazione di illeciti e, infine, manca l'indicazione delle azioni, dei costi e dei tempi. E concludi chiedendo, entro un termine breve (es. 10-15 giorni), un'integrazione sostanziale che risponda a questi punti, chiarendo che era questo l'oggetto del contratto che hai interamente saldato in anticipo.

Se ignora anche questo, o se la risposta è insoddisfacente, allora il passo successivo è un esposto al Consiglio dell'Ordine. È un tuo diritto e serve proprio a tutelare i cittadini (e la stessa avvocatura) da comportamenti del genere.

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