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Buonasera,
una mia familiare è in crisi con il marito, col quale ha figli minori e una piccola attività.
Il marito negli ultimi anni è quasi sempre ubriaco (anche al lavoro) e usa violenza verbale nei confronti della moglie, e inveisce spesso sui suoi parenti, sui vicini, sui clienti.
Questa situazione che dura da mesi se non anni, l'ha portata ad allontanarlo di casa prima, a chiedere il divorzio poi e recentemente a denunciare alle autorità questa situazione insostenibile.
Dopo la denuncia è stata contattata dal PM che le ha riferito che è in codice rosso e che quindi ci saranno delle indagini, che però possono durare anche 6 mesi.
Il primo incontro stragiudiziale per il divorzio è stato un buco nell'acqua, quindi i tempi saranno lunghi e probabilmente si andrà per le vie legali.
Per quanto riguarda l'attività commerciale, e qui veniamo al punto, entrambi ci lavorano e tutti i giorni si vedono, e questa cosa per lei è assolutamente insostenibile per le reiterate violenze verbali, ma allo stesso tempo ineludibile in quanto se non andasse a lavoro l'attività fallirebbe.
L'avvocato le ha suggerito di andarsene solo quando la situazione diventa insostenibile, ma noi siamo dell'idea che il fatto di continuare a vedere il marito, e quindi in un certo modo sopportare la sua violenza, possa in qualche modo nuocere (oltre alla sua salute mentale) ad un eventuale processo penale per violenza (così come sull'affido dei figli), perchè si potrebbe obiettare che se davvero lui è così violento, lei non dovrebbe spontaneamente stare lì.
E' davvero così o è comunque giustificabile dal fatto che essendo l'unica fonte di reddito, con figli a carico e quant'altro, sarebbe impossibile non andare a lavoro, e che cambiare lavoro non è così facile e immediato, così come cedere un'attività.

In tutto questo a nostro avviso sbaglia anche a lasciare che i figli vadano in vacanza con lui, in quanto potenzialmente pericoloso.

che ne pensate?

1 Risposta

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Penso che bisogna essere coerenti. Le donne vittime di violenza hanno diritto ad un assegno mensile e al gratuito patrocinio. Sicché io chiederei la liquidazione della quota per la attività comune.
da
Purtroppo non è così semplice. Lui i soldi per rilevare le quote non li ha (nè lei le altre), pertanto lasciare tutto significherebbe restare a casa con 400€ di assegno, figli e gettare al vento quanto investito per acquistare la società (qualche centinaio di migliaia di €).
Ed è il motivo per il quale lei ancora si ostina ad andare.
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